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Parco Naturale Regionale
Aveto
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Architetture

Al di là dei monumenti più celebri, il Castello Malaspina di S. Stefano d'Aveto (XII secolo) e l'Abbazia di Borzone dedicata a S. Andrea, che da soli meritano una visita, vanno citate altre notevoli opere d'architettura quali i numerosi campanili della Val d'Aveto (tra i più singolari quelli di Cabanne, di Rezzoaglio, di Magnasco), i resti del monastero di Villa Cella, una delle chiese più antiche del comprensorio (già citata per il sec. XII) e numerosi altri edifici religiosi, di epoca medievale o barocca (su tutti, la chiesa di Allegrezze, del XV sec.). Di rilievo, e in qualche caso ben conservati, i centri storici, quasi tutti di matrice rurale o viaria, e molti ponti di antica fattura, a scavalcare i principali torrenti, testimonianza di una viabilità sostanzialmente inalterata dal Medioevo a tutto l'Ottocento. Non mancano, ovviamente, in queste valli montane, testimonianze architettoniche "minori" della cultura e dell'attività contadina: casoni rurali e ricoveri dei pastori in pietra, mulini, seccherecci (piccole costruzioni utilizzate per essiccare le castagne), antichi fienili (tipici della Val d'Aveto i barchi a tetto mobile in paglia), cappelle campestri, mulattiere lastricate, canalizzazioni delle acque e passerelle in legno o in pietra, costituiscono un patrimonio architettonico notevole, sovente impreziosito da particolari costruttivi (portali in pietra) o decorativi (simboli, croci, teste apotropaiche), che lasciano affascinato chi si avventuri alla loro riscoperta. Testimonianze delle antiche attività montanare si trovano anche nei boschi, dove si incontrano neviere ed aie carbonili.
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